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Libro terzo - Quadretto di genere Libro terzo - Vere novo


Là giù il tramonto placido
tinge l’aere di tremulo fulgore:
a me i tuoi sguardi ceruli
sogni fulgenti piovono su ’l cuore.

5Il bacio ultimo chiedono
le rose a le libellule divine:
io chiedo a te, mia Giulia,
l’ebrezze d’un amplesso senza fine.

Ecco, una schiera celere
10di rondini s’insegue e mesce il canto:
volan come le rondini
l’anime nostre in un soave incanto.

Voliam, voliamo, o Giulia,
stretti come colombe innamorate,
15voliam pe’ cieli fulgidi
insieme con le nuvole dorate!…

Lunge un’isola vergine
co ’l verde ci sorride e ci desia;
là intreccerem l’idillio
20avvolti in una eterna melodia;

là giù fanciulle candide
da li occhi di gazella e da ’l crin nero
ci addormiran coi flebili
canti di Saffo e co’ gl’inni d’Omero;

25ci aspergeran de’ balsami
raccolti ne’ giardini d’Afrodite
e de le perle nivee
strappate a ’l seno azzurro d’Anfitrite…

Voliam… Ma perché un subito
30pallore imbianca la tua bella guancia?…
— Dio bono! quelle giuggiole
m’hanno fatto venire il mal di pancia. —

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