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IV
SUL
COMMENTARIO DELLA BATTAGLIA DI MARENGO
scritto dal generale Alessandro Berthier
[1806]
Tale è il titolo del libro che annunciamo, scritto dal principe di Neuchàteí. L’illustre autore fu generale in capo dell’esercito di riserva, sotto gli ordini immediati del primo consolo. E dopo cinque anni, quando Sua Maestà passò le alpi a coronarsi re d’Italia, il maresciallo Berthier, essendo ministro della guerra, le presentò questo Commentario sul campo di Marengo, nel giorno anniversario della vittoria. L’edizione, che abbiamo sott’occhio, è magnifica fra quante mai l’arte tipografica e l’esattezza ed il lusso dei rami abbiano adornate ai di nostri. Un esemplare n’esiste nella Biblioteca reale di Milano, dono di Sua Maestà l’imperatore e re.
Crediamo di far cosa utile agli uomini militari della nostra patria, dando, or per estratto, or tradotto religiosamente, il Commentario di sí memorabile battaglia. La vittoria di Marengo rimarrà eterna col nome dell’eroe che la riportò; ma, nella narrazione delle cause e dei mezzi che la produssero, gli uomini nati a pensare profondamente e ad operare egregiamente, potranno considerare la sapienza militare e politica che tramandò questo libro non tanto all’ammirazione de’ popoli quanto alla fede e all’utilità della storia.
Dopo la dedicatoria del maresciallo Berthier a Sua Maestà, il volume contiene in epitome il commentario delle sei campagne di Bonaparte in Italia, negli anni IV, V, VI, e quello della campagna d’Egitto e di Siria. Ognuno sa che il medesimo autore aveva già in altre opere appositamente e distesamente tessuta la storia di quelle celebri guerre. Ma questo compendio gli giovava onde dimostrare per quali gradi Napoleone abbia ridotta l’arte della guerra a scienza infallibile, quando è trattata dal genio.
La narrazione dell’autore comincia ad essere circostanziata quando viene alla campagna dell’esercito di riserva. Noi lo verremo seguitando fedelmente.