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AI MM. RR. SS. PAROCHI DELLA CITTÀ E DIOCESI D’ASTI
11 febbrajo 1848.
Innalziamo pertanto col più vivo e tenero slancio del cuore incessanti preghiere al Padre dei lumi affinchè le politiche istituzioni che preparate nella calma si maturano nei Consigli del Re, che saranno il complemento delle Riforme fatte da S. M. e varranno a consolidarne il benefizio in modo consentaneo alle condizioni del paese vengano fecondate e protette dalle più copiose benedizioni celesti. — Nè potrà essere altrimenti, o Dilettissimi, perchè la prima base che S. Maestà pone col primo articolo dello Statuto fondamentale del Governo rappresentativo è questa — La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato.
Nè contenta S. M. di provvedere alle più alte emergenze dell’ordine politico collo Statuto fondamentale, che d’ordine suo vien preparato, e sarà messo in vigore in seguito all’attivazione del nuovo ordinamento delle Amministrazioni Comunali, di cui già migliorò i diversi rami; oltre i tesori della mente, con atti magnanimi espande anche quelli del cuore a favore de’ suoi popoli, che già da diciassette anni governa e felicita con amore di Padre comprendendo tutti i loro bisogni, e fra le altre generose disposizioni promulgò questa — Non vogliamo più oltre differire di compiere un desiderio, che da lungo tempo nutriamo, con ridurre il prezzo del sale a trenta centesimi il chilogramma fino dal primo luglio prossimo, a benefizio principalmente delle classi più povere.
Pubblicate, o Venerabili Fratelli, le Sovrane munificentissime provvidenze ai vostri parrocchiani, fate loro conoscere quanto sieno preziose e degne di essere ricambiate con inviolabile fedeltà di sudditi, e devota obbedienza di figli. — Intanto ch’essi possano far uso delle maggiori libertà acquistate, di cui sono e saranno degni, S. M. aspetta da loro la rigorosa osservanza delle leggi vigenti, e la imperturbata quiete tanto necessaria ad ultimare l’opera dell’ordinamento interno dello Stato. — Imprimete nell’animo de’ vostri parrocchiani queste auguste parole del nostro Sovrano Legislatore e Padre, e cooperate indefessi affinchè per quanto dipende dal vostro ministero sieno perfettamente eseguite.
Avendo già Noi coll’intervento delle Autorità di questa Città intuonato l’inno di ringraziamento al Signore in questa Nostra Chiesa Cattedrale impartendo la benedizione coll’Augustissimo Sacramento, ordiniamo che in tutte le Chiese Parrocchiali, esposto il Santissimo, si canti un solenne Te Deum nel primo giorno festivo dopo la ricevuta di questa lettera; e si aggiunga da tutti i Sacerdoti nella Messa per quindici giorni di seguito, permettendolo il rito, l’orazione pro Rege.
Frattanto compartiamo con tutta l’effusione del cuore a Voi ed a’ vostri parrocchiani la Pastorale nostra Benedizione.
FILIPPO VESCOVO