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LE FANCIULLE NELLA TEMPESTA
Donzellette sen gian per la campagna
correndo e saltellando,
cogliendo fior, giocando, ecc.
né s'avvedean che sopra agli -Appennini
da lungi s'accoglieva un tempo nero,
e brontolava lungamente il tuono.
Ma quelle noi badar, però che 'l sole
rideva ancor sulla fiorita piaggia.
Levossi un vento all'improvviso, ecc., e, chiuse tutto il cielo. Fuggirono. Quella diceva: — Oh Dio! che il vento m'affoga, io non ho più lena, conviene che mi volti indietro. — Quell'altra: — Queste piante vedete come le curva, ecc. — Un'altra: — Oh Dio! che lampo: m'accieca, ecc.
Ecco una grandine, ecc.
E moribondi a terra ivan gli augelli
con l'ali mezzo chiuse, e, palpitando,
si dibattean fra l'erba e tra la polve.
(E rotto il volo, ecc. e moribondi ecc. e sulle vie) Ahi! povere fanciulle, in un momento (Ahi triste donzellette) Perdèro il fior degli anni. Giacciono sul campo, ecc. E poi di loro
Con gran doglia i parenti ivan cercando.
Qui non si trova capanna o tetto. Che faremo?
Le vacche spaventate fuggivano per li prati dalla grandine, ecc. E givano a gran corsa Anelanti le vacche per li campi Fuggendo (Ed a gran corsa Anelanti le vacche ivan fuggendo Pei campi). Ma né tetto né capanna Era da presso.
Mi par d'udire le campane (torri) della città dare il segno della tempesta.
Allora le donzelle si dicevano l'una all'altra. Fanciulla... Altra..., ecc.