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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
XVIII
INVITA
BERNARDO CASTELLO
A dipingere la Signora N.
Quale infra l’aure candide, succinta
Il puro sen dì rugiadosi veli,
La bellissima Aurora indora i cieli,
4L’aurato crin su gli omeri discinta:
Qual tra le vaghe nubi Ivi dipinta,
Che l’ammirabil arco al Sol disveli,
Costei ne sembra, che tra fiamme e geli
8Ogni più forte libertate ha vinta,
Castello, al cui pennel diede natura
L’istesse tempre di color suoi vivi,
11Contra la forza de’ crudi anni avari,
Se in carte pingi mai l’alta figura,
Sì fatte note a lei d’intorno scrivi:
14La Galatea de’ Savonesi mari,
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