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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Mario Crescimbeni
VIII
Quando fondò dell’immortal sua sede
Cristo di Pier sulla saldezza il Regno,
Paolo chiamando, a lui compagno il diede,
D’aurea lingua fornito, e d’alto ingegno.
5Sciolto al suo dir da rio servaggio il piede,
Correan le genti di salute al segno,
E Roma stessa, d’empietà già sede,
Si scosse al suon del chiaro stile e degno.
Alfin Paolo morì: ma tal d’intorno
10Sparso avea di virtù seme facondo,
Che frutto appien ne colse Occaso, ed Orto.
Or che il grand’Orator fa a noi ritorno,
E il rimiriam, Signore, in te risorto,
Ov’è da soggiogarsi un altro Mondo?
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