Questo testo è stato riletto e controllato.


Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Paolucci


I


Quel, che t’offre l’Arcadia umil suo canto,
    Sol atto a celebrar Ninfe e Pastori,
    Deh non sdegnar, ch’avrà fors’anco il vanto
    Di dire un giorno i tuoi guerrieri onori.

5E se rustica Musa or non può tanto,
     Usa d’ornarsi il crin di mirti e fiori,
     Nuovo per te valor vestendo e manto,
     Vedremla alto trattar palme ed allori.
Di sè stessa maggior così poi resa
     10Ammirerassi eguale a sì gran pondo,
     Per te sol chiara e per cotanta impresa.
Che con stil quindi a null’altra secondo
     Famosa andrà di tua virtute accesa,
     Signor che lume spandi ampio e profondo.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.