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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xv
alle aure
Questo vaso d’amomo e questi acanti,
primo pregio d’april, queste odorate
rose ad un parto con l’aurora nate,
questo cesto di gigli e d’amaranti,
a voi, de l’aria peregrine erranti,
fien sacri, aure felici, aure beate,
se, mentre per lo ciel l’ali spiegate,
vosco trarrete i preghi miei volanti;
sí che questi, ch’io spargo, amari accenti
oda di lá, dove n’andate or voi,
Elpinia, e ’l flebil suon de’ miei lamenti.
Ben avrete de l’opra il premio poi:
forza e vigor da’ miei sospiri ardenti,
grazia ed odor da’ dolci fiati suoi.
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