< Rime (Alfani)
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Gianni Alfani - Rime (XIII secolo/XIV secolo)
IV
Quanto più mi disdegni, più mi piaci De la mia donna vo' cantar con voi

 
Ballatetta dolente,
va’ mostrando il mi’ pianto
che di dolor mi cuopre tutto quanto.

  Tu te ne andrai imprima a quella gioia
5per cui Fiorenza luce ed è pregiata;
  e quetamente, che non le sie noia,
la priega che t’ascolti, o sconsolata;
  poi le dirai affannata
come m’ha tutto infranto
10il tristo bando che mi colse al canto.

  S’ella si volge verso te pietosa,
ad ascoltar le pene che tu porti,
  traendo guai dolente e vergognosa,
lei pingi come gli occhi miei son morti
  15per li gran colpi e forti
che ricevetter tanto
da’ suoi nel mi’ partir, ch’or piagne in canto.

  Po’ fa’ sì ch’entri ne la mente a Guido,
perch’egli è sol colui che vede Amore,
  20e mostrali lo spirito ch’un strido
me trâ d’angoscia del disfatto core;
  e se vedrà ’l dolore
che ’l distrugge, i’ mi vanto
ched e’ ne sospirrà di pietà alquanto.

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