< Rime (Andreini)
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Sonetti CLXXXI-CLXXXII
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Del molto Illustre Sig.

CONTE RIDOLFO CAMPEGGI.

SONETTO CLXXXI.


D
E la vera beltà, che l’alma veste

Di gloriosa gioia, alto splendore
     Donna in voi luce sì, che se d’amore
     Ferite un seno e quell’amor celeste.
Ma s’ancora il desìo spazia trà queste
     Sensibili vaghezze; amante il core
     Gode un bel volto, anzi un soàue ardore,
     Che ’ncende sì, ma son le fiamme honeste.

Doppia bellezza dunque in voi riluce.
     L’una del vero bel lo spirto accende,
     L’altra è de gli occhi un riverito oggetto.
Questa solo il veder contento rende;
     Ma quella d’altro ardore acceso il petto
     Quasi scala del Cielo al Ciel conduce.


Risposta.

SONETTO CLXXXII.


N
E’ tuoi bei Campi, che Virtute infiora

D’una perpetua, e vaga Primavera
     Prend’io quel bello, onde risplendo altera
     Qual ne’ prati del Ciel candida Aurora.
Così per tè de la vil turba fuora
     A vero honor me n’ vado, à gloria vera;
     Così de’ saggi la felice schiera
     In me del tuo valor le doti honora.
Alma ben nata, ch’oziosa tanto
     Se’, quanto quei de la cui mano uscisti,
     O di qual Sol qual raggio in tè riluce.
Tu di mia mente i chiusi lumi apristi;
     Onde vid’io, che ’l tuo celeste canto
     Quasi scala del Cielo al Ciel conduce.

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