< Rime (Andreini)
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Sonetto CIV
Sonetto CIII Sonetto CV

SONETTO CIIII.


T
Rahendo i giorni in feri aspri lamenti

Misero i’ mi vivèa fuor di speranza,

     Nè di chieder pietate havèa baldanza,
     Non che giusta mercè de’ miei tormenti.
Quando à me volta con pietosi accenti
     Disse Madonna sotto humil sembianza:
     Hor che ’l tuo duolo ogn’altro duolo avanza
     Temp’è di far’ i tuoi desir contenti.
Mendace ella sì disse; e nel pensiero
     Altro chiudèa, perche ’n perpetuo affanno
     Vivessi essempio d’infelice amore.
O memorando lusinghiero inganno.
     Hor veggio (lasso) come ancide un core
     Falsa gioia non men, che dolor vero.

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