< Rime (Andreini)
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Sonetto CXLIX
Madrigale CXI Sonetto CL

SONETTO CXLIX.


 

M
I tornan pur (bench’io ’l ricusi) in mente

Crudo mio Tigre i miei passati danni;
     E tratta l’alma à quei primieri affanni
     Ne l’antico dolor languir si sente.

Soviemmi come io desiai sovente
     Finir nel più bel corso i miei verd’anni;
     E veggio ad un, ad un tuo’ falsi inganni,
     Nè d’amarti il mio cor però si pente.
Anzi pur quella micidial beltade
     Cotanto à danni miei possente Maga
     Bramo, cerco, sospiro, e chiamo invano.
Temendo non un dì tua feritade
     Provi giusta del Ciel l’irata mano.
     Così m’ha fatta Amor del tuo ben vaga.

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