< Rime (Andreini)
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Sonetto CXVIII
Sonetto CXVII Sestina II

SONETTO CXVIII.


P
Oiche fin qui trà noi partimmo il bene,

Che ’l Ciel ne diè, prendiamo Alcone in pace
     Se giro empio di stelle hor si compiace
     Che non men del gioir partiam le pene.

Non sempre avvien, che irato il Ciel balene,
     E da lui scenda ingiuriosa Face;
     Non sempre al Fato acerbo altri soggiace,
     Nè l’avversa Fortuna un loco tiene.
Forse avverrà, che un giorno il cor respiri
     Trà tante doglie, e più benigna sorte
     Imponga tregua a’ nostri egri martiri;
E quando altro non fia, che ne conforte
     Sò pur, che finirà tanti sospiri
     Con un breve sospiro al fin la Morte.

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