< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXI
Canzonetta morale V Sonetto LXXII

SONETTO LXXI.


O
Ve son lusinghier quelle soàvi

Preghiere? ù son le lagrime, che ’l volto
     Sì spesso ti bagnar? deh come hai sciolto
     Quel cor di cui già tenni in man le chiavi?
Qual altro fia, che più in amor t’aggravi
     Error? s’ad altra il pensier vario hai volto,

     S’à me sì ingiustamente hor ti se’ tolto
     Onda sarà, che la tua colpa lavi?
Ma vanne pur, vanne crudel, ch’io spero,
     Che del tuo vaneggiar fia pena il fallo,
     Né fia, che un tardo sospirar ti giove.
Com’io scorgo me stessa in bel cristallo,
     Di te sì veggio il tradimento vero,
     Ond’à giusta vendetta il cor si move.

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