< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXXIV
Epitalamio II Sonetto LXXXV

SONETTO LXXXIV.


H
O ben sentito rallentarsi i nodi

In me d’Amor, ma non disciorsi mai;
     E se talhor di libertà cantai
     Fù per celar il duol, di cui ti godi.
Con le frodi io celai d’amor le frodi,
     Ma superarle invan (lassa) tentai.
     Hor tù, che del mio mal sì altero vai
     Gioisci, che non fia, ch’unquà mi snodi.
Convien, ch’io t’ami (ohime) mentre havrò vita.
     Nè fia da me l’amara doglia scossa,
     Quand’ancor l’alma fia da me partita;
Perche rinchiuso il corpo in poca fossa
     Seco starà sì la mia fiamma unita,
     Ch’arderan per le tue le mie fredd’ossa.

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