< Rime (Andreini)
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Sonetto XXII
Sonetto XXI Canzonetta morale I

SONETTO XXII.


S
Tolto mio cor à che vaneggi? e quale

Ti figuri piacer? qual gioia credi
     Fruir amando? ahi misero non vedi
     Ne l’altrui doglie il tuo presente male?

Sospiri, e taci? ò come è vano, e frale
     Schermo questo al fallir. deh saggio riedi
     A te stesso, al tuo bene, e scaltro chiedi
     Per più bel volo al Ciel cortese l’ale.
Odi Ragion, che ti minaccia, e sgrida;
     Ma pertinace pur brami il tuo danno,
     Brami seguir lui, ch’à penar ti sfida.
Ahi frutto i bei consigli in te non fanno.
     Chiedi morte? l’havrai, ma vuò t’ancida
     Anzi questa mia man, che Amor tiranno.

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