< Rime (Bembo)
Questo testo è completo.
Certo ben mi poss'io dir pago omai
Se ne' monti Rifei sempre non piove O d'ogni mio penser ultimo segno

LXIII.

Certo ben mi poss’io dir pago omai
d’ogni tuo oltraggio, Amor, e s’a colparte
distretto ‘l verso o le prose consparte
ho pur talora, or me ne pento assai.4

Ché le note, onde tu ricco mi fai,
di quella, che dal vulgo mi diparte,
ancor mai non veduta, e scorge in parte
ove tu scorto pochi o nessun hai,8

son tali, che quetar ben mille offesi
possono e di mille alme scacciar fora
desir vili e ‘ngombrar d’alti e cortesi.11


Pensar quinci si può, qual fia quell’ora,
ch’i’ vedrò gli occhi, ch’or mi son contesi,
e la voce udirò, che Brescia onora.14

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.