< Rime (Bembo)
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La nostra e di Giesù nemica gente
Tanto è ch'assenzo e fele e rodo e suggo Da torvi agli occhi miei s'a voi diede ale

CIX.


La nostra e di Giesù nemica gente,
ch’or lieta, come fosse un picciol varco,
l’Istro passando, in parte ha l’odio scarco
sovra quei, che la fer già sì dolente;4

di cui trema il Tedesco, e ‘n van si pente,
ch’al ferro corse pigro, a l’oro parco,

e vede incontro a sé riteso l’arco,
c’ha Rodo e l’Ungheria piagate e spente;8

tu, che ne sembri Dio, raffrena, e doma
l’empio furor con la tua santa spada,
sgombrando ‘l mondo di sì grave oltraggio,11

e noi di tema, che non pera e cada
sopra queste Lamagna, Italia e Roma:
e direnti Clemente e forte e saggio.14

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