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Pietro Bembo - Rime (1530)
O per cui tante invan lagrime
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L.
O per cui tante invan lagrime e ‘nchiostro,
tanti al vento sospiri e lode spargo,
non ch’Apollo mi sia cortese e largo
di quel, onde s’eterni il nome vostro,4
ma dico, che non oro o gemme od ostro
fer col pastor Ideo la donna d’Argo,
né con Giove e Giunone e gli occhi d’Argo
Io famosa passar al secol nostro;8
e se mercé de’ lor fidi scrittori
l’una sen’va col pregio di beltade,
l’altra ebbe là sul Nilo altari e tempio,11
voi perché no alcun segno di pietade
darmi talor, ch’io vinca il duro scempio,
e questa penna, come pò, v’onori?14
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