< Rime (Bembo)
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Quella, che co' begli occhi par
Se in me, Quirina, da lodar in carte Giovio, che i tempi e l'opre raccogliete

CXXXVII.

Quella, che co’ begli occhi par che ‘nvoglie
Amor, di vili affetti e penser casso,
e fa me spesso quasi freddo sasso,
mentre lo spirto in care voci scioglie,4

del cui ciglio in governo le mie voglie,
ad una ad una, e la mia vita lasso,

la via di gir al ciel con fermo passo
m’insegna, e ‘n tutto al vulgo mi ritoglie.8

Legga le dotte et onorate carte,
chi ciò brama, e, per farsi al poggiar ale,
con lungo studio apprenda ogni bell’arte;11

ch’io spero alzarmi, ove uom per sé non sale,
scorto dai dolci amati lumi, e parte
dal suono a l’armonie celesti equale14

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