< Rime (Bembo)
Questo testo è completo.
Sì come quando il ciel nube non have
Nei vostri sdegni, aspra mia morte La mia fatal nemica è bella e cruda

XXXII.

Sì come quando il ciel nube non have
e l’aura in poppa con soave forza

spira, senza alternar di poggia e d’orza
tutta lieta sen’va spalmata nave,4

e come poi che ‘l tempestoso e grave
vela, remi, governo, ancore sforza
e l’arte manca e ‘l mar poggia e rinforza,
sente dubbio il suo stato e del fin pave,8

tal io, da speme onesta e pura scorto,
assai mi tenni fortunato un tempo,
mentre non m’ebbe la mia donna in ira;11

e tal, or che mi sdegna a sì gran torto,
l’alma offesa da lei piagne e sospira,
che gir si vede a morte anzi ‘l suo tempo.14

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.