< Rime (Dante)
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Dante Alighieri - Rime (XIII secolo)
XCVIII - Dante, i' ho preso l'abito di doglia
XCVII - Dante, i' non so in qual albergo soni XCIX - Messer Brunetto, questa pulzelletta
Altre rime d’amore e di corrispondenza
MESSER CINO DA PISTOIA A DANTE

 
Dante, i’ ho preso l’abito di doglia
e innanzi altrui di lagrimar non curo,
ché ’l vel tinto ch’i’ vidi e ’l drappo scuro
4d’ogni allegrezza e d’ogni ben mi spoglia;

e lo cor m’arde in disiosa voglia
di pur doler mentre ’n vita duro,
fatto di quel che dotta ogn’uom sicuro,
8sol che ciascun dolore in me s’accoglia.

Dolente vo, pascendomi sospiri,
quanto posso inforzando ’l mio lamento
11per quella che si duol ne’ miei desiri.

E però, se tu sai novo tormento,
mandalo al disioso dei martiri,
14che fie albergato di coral talento.

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