< Rime (Dante)
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Dante Alighieri - Rime (XIII secolo)
XXXVIII - Dante Allaghier, Cecco, 'l tu' servo e amico
XXXVII - Oltre la spera che più larga gira XXXIX - Provedi, saggio, ad esta visione
Rime della Vita Nuova
CECCO ANGIOLIERI A DANTE A PROPOSITO DEL SONETTO XXXVII

 
Dante Allaghier, Cecco, ’l tu’ servo e amico,
si raccomanda a te com’a segnore:
e sì ti prego per lo dio d’amore,
4lo qual è stato un tu’ signor antico,

che mi perdoni s’i’ spiacer ti dico,
ché mi dà sicurtà ’l tu’ gentil core:
quel ch’i’ ti dico è di questo tenore,
8ch’al tu’ sonetto in parte contradico.

Ch’al meo parer, ne l’una muta dice
che non intendi su’ sottil parlare,
11a que’ che vide la tua Beatrice;

e puoi hai detto a le tue donne care
che tu lo ’ntendi; e dunque contradice
14a se medesmo questo tu’ trovare.


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