< Rime (Dino Frescobaldi)
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Dino Frescobaldi - Rime (XIII secolo)
Quant'e' nel meo lamentar sento doglia
Deh, giovanetta! de' begli occhi tuoi L'alma mia trist'è seguitando 'l core


 
Quant’e’ nel meo lamentar sento doglia
e pena molt’altrove!
Tanta, ch’io non so dove
i’ offendesse Amore, che ’l mi face.
5Ancor che sua potenza a molti doglia,
i’ son quelli in cu’ piove
fere gravezze e nove,
ch’ogni pesanza in loro esser li piace.
E quel disio de l’amorosa voglia
10ch’i’ porto non si move!
Dunque, le dure prove
d’Amor mi tolgon molt’ond’i’ ho pace:
ché de la mente non più ch’ella soglia
Morte mi si rimove,
15la qual mia vita smove
d’ogni valor, ché lei strugg’e disface.
I’ ho per lei nel cor tanta paura
e tant’angoscia e sì grave dolore,
che la sua potestate
20m’ha tolta libertate
di vedere ove la mia donna sia.
E qual de li miei spiriti la dura,
e qual per troppa gravitate more
in questa nimistate,
25e qual per sua viltate
esce di me: per campar fugge via.

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