Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Prefazione | Ballate | ► |
APPENDICE.
_____
Pubblico qui del mio studio: L’Ashburn. 479 è il codice Borghini? quella parte che si riferisce al confronto tra esso codice e il Ricc. 2846, avvertendo che a pag. xiv della prefazione sono caduto in un grosso errore, avendo omesso un non alla riga prima, e dovendosi perciò leggere: «il cod. R. non sono due copie eguali» etc.
L’Ashburn. 479 è quel codice Borghini, che fu copiato da Pier del Nero?
Mettendo a confronto la tavola di esso con quella del Riccard. 2846, possiamo accertare anticipatamente che tutte, o quasi, le rime che stanno nel cod. Ashburn. stanno anche nel Ricc. quantunque in ordine affatto diverso. Ma da questo fatto, all’asserire, come fece il Casini, con sicurezza che il R. è una fedele copia del cod. del Borghini, che si vorrebbe identificare coll’Ashburn. della strada ce ne corre e parecchia. Lo dimostrerà meglio il confronto, che noi faremo dello due tavole, avvertendo che per ora non teniamo conto delle due sezioni di rime date da A. a Cino, per delle ragioni che vedremo più oltre. Ecco pertanto il confronto:
1. Noffo d’Oltrarno |
A. 1; 215; 216-218; |
A. 2-13; 14; 15: 16-18 | |
A. 19-22; 23; 24: 25; | |
4. M. Onesto da Bologna |
A. 27-32 |
A. 33-34 | |
6. Lapo Gianni |
A. 35-44; 45; 46; 47; |
A. 98; 228; 229; 230; |
A. 99 | |
A. 100 R. 62 | |
A. 102 R. 63 | |
11. Anonimo |
A. 103-105 R. 1-3 |
12. G. Boccaccio |
A. 106-116; 117; 118- |
13. Gianni Alfani |
A. 208; 210-214 |
A. 223 | |
15. Re Enzo |
A. 224-225 |
16. Pier de la Vigna |
A. 226-227 |
17. F. Ismera |
A. 233 |
Da questo confronto si vede come R. contenga tutte le liriche di Noffo d’Oltrarno o Loffo di Buonaguida; mancano due sonetti dati al Guinizzelli da A (14-15), accettati dal Casini nella sua pregevole raccolta, ma la ragione di questa mancanza di R è questa: i due sonetti stanno bensì in A, ma sono cassati da lievi segni trasversali, che non ne impediscono però la lettura. Dell’Orbicciani, d’Onesto, dell’Orlandi, i due codici hanno lo medesime rime; di Lapo Gianni no, ché mancano i numeri 45 e 47, perché cassati, e per la stessa ragione mancano in R i num. 117 e 140 di A. Possiamo quindi affermare che, fatta eccezione dell’ordine, per quanto abbiamo visto fin ora, i due codici sono perfettamente uguali.
Più complicata è la questione riguardante le rime di Cino da Pistoia. Supponendo che questo fosse il cod. Borghini dal quale Pier dal Nero derivò il Ricc. 2846, dovremmo avere in A. tutte le rime attribuite a Cino da R., più altre che fanno parte della stampa del Pilli del 1559, tralasciato da chi copiò il ms. Ricc. Cominciamo il confronto.
Nel cod. A. i nn. 49-97 rappresentano una prima sezione di rime di Cino: in R. la sezione delle rime ciniane è segnata coi nn. 14-46 e contiene le rime che non sono fra le stampale dal Pilli. Il cod. A. poi contiene un’altra sezione di rime di Cino segnata co’ nn. 234-260. Se il Ricc. 2846 fosse una copia dell’Ashburn. 479 (dato che questo fosse il cod. Borghini), dovrebbe contenere lo stesse rimo di Cino che l’altro manoscritto, meno quelle già edite dal Pilli. Vediamolo:
A. 14, 15, 16, 17,18, 19, 20, 21,22, 23, 24, 25,26, 27, 28, 29, 30, 31
R. 92. 93, 239, 247, 52, 65, 70, 72, 90, 51, 71, 212, 245, 244, 251, 255,
259, 53
A. 32. 33, 31, 35, 36, 37, 38. 89, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46
R. 67. 68. 80, 256, 249, 53, 8-1, 95, 215, 96, 88, 85, 86, 94, 258.
Intanto possiamo assicurare che tutte le rime di Cino a lui attribuite da A. e dal libro del Borghini, stanno, benché in ordine diverso, in R. Ora vediamo se le rime date da A. a Cino, e non accolte in R. stiano nella edizione del Pilli. A. contiene le rime ciniane segnate co’ numeri: 49-50; 54-64: 73-79; 81-83; 87; 89; 91; 97; 234-238; 240; 241; 246; 248; 250; 252-254, ma di queste quello segnate co’ numeri: 58; 73-75; 87; 91; 97; 240-241; 246; 252; 254, furono stampate per la prima volta non dal Pilli, ma dall’Allacci. Possiamo quindi dire che R. contiene tutte le rime che stanno in A. meno molte rime di Cino che stanno nell’edizione del Pilli. La mancanza in R. di alcuni componimenti che non sono nel Pilli non si potrebbe spiegare altro che in due modi: o Pier del Nero li credette stampati, o a suo giudizio non li ritenne di Cino. Comunque questo è un tatto che sta a dimostrare come R. non si possa dire così a chiusi occhi copia dell’Ashburnamiano.
Se A. fosse il codice Borghini dovrebbe contenere tutte le rime che stanno in R., più le rime ciniane edite dal Pilli: abbiamo già veduto che esso, e non sappiamo perché, non contiene dodici componimenti di Cino editi non dal Pilli ma dall'Allacci, la qual cosa ci farebbe indurre a credere non fosse A. il libro del Borghini. Ad accrescere questo dubbio aggiungiamo che R. contiene assai rime che mancano in A. Il cod. R. (cfr. la tavola in Giornale Stor., iii, 173 e segg.) contiene in più di A. le rime segnate: 4-13, e questo si può forse spiegare supponendo che Pier del Nero li derivasse d’altra fonte che dal cod. Borghini, i nn. 47-61, che contengono una sezione di rime del Cavalcanti, 77-79;(rime di Ser Baldo Fiorentino, Iacopo Cavalcanti e Lippo Paschi de Bardi); 92, (la canz. di Lapo Gianni: O morte della vita privatrice); 99-100, rime di Guittone d’Arezzo; 106-113 (rime di Rinaldo d'Aquino, Fazio degli Uberti, A. da Ferrara, Ubertino d’Arezzo, Guittone, Bernardo da Bologna e Nuccio Sanese); 115-119, rime di Senuccio del Bene; 220-226, rime di D. Compagni e Lapo Saltarelli; 231-232, due sonetti di M. Rinuccino; 241-243, rime di B. Orbicciani, Guittone e Lemmo da Pistoia; 259, canzone di G. Guinizzelli; 268-269, canzone di Tom. da Faenza e Polo di Lombardia; 275, una ballata attribuita al Boccaccio. Ora a me sembra si possa affermare che il cod. Ashburn. 479 non può essere il codice del Borghini: 1° perché esso contiene una piccola sezione di rime di Cino che non fa parte della raccolta del Pilli; 2° perché il cod. Borghini, di cui il Ricc. 2846 è una copia, a detta di Pier del Nero, conteneva altre sezioni di rime che non stanno in A. Per supporre che l’Ashburn. 479 fosse il cod. Borghini copiato da Pier del Nero, converrebbe provare che esso fosse a noi pervenuto imperfetto, la qual cosa non credo si possa ammettere, perché ha una numerazione progressiva della stessa mano di chi scrisse il codice. Che il cod. A. sia della stessa famiglia del cod. Borghini, mi par provato dal confronto che abbiam fatto colla tavola del Ricc. 2846; ma che esso sia il codice che Pier di Simone del Nero copiò e per le ragioni su dette, e per la diversa collocazione dei singoli componimenti, non si può ragionevolmente sostenere. Dobbiamo adunque concludere che l’Ashburn. 479 contiene bensì plusieurs pièces ècrites de la main de V. Borghini, ma non è, come suppose il prof. Casini, quel codice Borghini, di cui abbiamo copia nel Ricc. 2846.