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Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
D'animo fievilezza e codardia
Gloria vana, tu furtivamente Non giustizia, cioè falsezza e torto


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La codardia.


     D’animo fievilezza e codardia,
vizio dannoso troppo e disorrato,
se gola e carne tenta a villania
4od alcun altro, adess’ha on conculcato.
     E sí, se cosa, qual aspra lui sia,
el punge, e’ cade e fa, che vol peccato:
demoni e vizi tutti han segnoria
8del tutto d’esso, e servo è lor provato.
     Unde vile è via piò che fango o sterco,
poi conculcano lui vizi e demoni:
11oh, quanti alteri son d’esti vil servi!
     Piò che di bassi trovamo, se cerco.
Ma quanto è maggio tal più, se ragioni,
14servo piò vil de’ servi è de’ conservi.

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