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Anacreontica (E lasciar le amiche sponde)
Addio, verde bosco ombroso

ANACREONTICA


E lasciar le amiche sponde
     Del gran Tebro l’acque bionde
     Si vedran, e i vaghi colli
     Pur del Fabio sangue molli
     Valicar, e in questi campi
     Liete scorrer senza inciampi:
     E cangiata in allegrezza
     Eco sua prisca tristezza,
     Fuor de’ sassi uscir con Jole
     A menar gaje carole:
     E Isïone condannato
     Alla ruota dal rio Fato,
     Sciolto omai della sua pena
     Cantar gajo a suon d’avena:
     E dagli alti pini in vetta
     Salir lepre timidetta
     Si vedrà, leggiadro Spirto1,
     Anzi che di verde mirto
     O di sacre eterne frondi
     Il mio crine Apol circondi.

  1. [p. 21 modifica]Si allude al Cav. Giuseppe Valeriano Vannetti, prima di divenire suo sposo.

Note

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