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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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CCVI
Sullo stesso argomento.
     Canta tu, musa mia, non piú quel volto,
non piú quegli occhi e quell’alme bellezze,
che ’l senso mal accorto par che prezze,
in quest’ombre terrene impresso e involto;
     ma l’alto senno in saggio petto accolto,
mille tesori e mille altre vaghezze
del conte mio, e tante sue grandezze,
ond’oggi il pregio a tutti gli altri ha tolto.
     Or sará il tuo Castalio e ’l tuo Parnaso
non fumo ed ombra, ma leggiadra schiera
di virtú vere, chiuse in nobil vaso.
     Quest’è via da salir a gloria vera,
questo può farti da l’orto a l’occaso
e di verace onor chiara ed altera.
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