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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - CCXXXIX Rime d'amore - CCXLI

CCXL

Trascurata da lui, ne muore.

     Deh, perché soffri, Amor, che disiando
la mia vivace fede
resti senza mercede,
anzi di vita e di me stessa in bando?
S’io amo ed ardo fuor d’ogni misura,
perché si prende a gioco
l’amor mio e ’l mio foco
chi mi vede morir e non ha cura?
Gli orsi, i leoni e le piú crude fère
move talor pietade
di chi con umiltade
nel maggior uopo suo mercé lor chiere;
e quella cruda voglia,
che vive di martíre,
allor suol piú gioire,
quand’avien ch’io piú sfaccia e piú m’addoglia.

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