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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
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CCXV
Gode il nuovo e degno suo amore.
Qual darai fine, Amor, a le mie pene,
se dal cenere estinto d’un ardore
rinasce l’altro, tua mercé, maggiore,
e sí vivace a consumar mi viene?
Qual ne le piú felici e calde arene,
nel nido acceso sol di vario odore,
d’una fenice estinta esce poi fore
un verme, che fenice altra diviene.
In questo io debbo a’ tuoi cortesi strali,
che sempre è degno ed onorato oggetto
quello, onde mi ferisci, onde m’assali.
Ed ora è tale e tanto e sí perfetto,
ha tante doti a la bellezza eguali,
che arder per lui m’è sommo, alto diletto.
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