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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - CCXVI Rime d'amore - CCXVIII

CCXVII

Prega il suo nuovo amante, che voglia riamarla.

     A che bramar, signor, che venga manco
quel che avete di me disire e speme,
s’Amor, poi che per lui si spera e teme,
i piú giusti di lor non vide unquanco?
     Che vuol dir ch’ogni dí divien piú franco
quel che di voi desir m’ingombra e preme?
La speme no, che par ch’ognor si sceme,
vostra mercede, ond’io mi snervo e ’mbianco.
     — Ama chi t’odia — grida da lontano, —
non pur chi t’ama, — il Signor, che la via
ci aperse in croce da salire al cielo.
     Riverite la sua possente mano,
non cercate, signor, la morte mia,
ché questo è ’l vero et a Dio caro zelo.

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