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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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CCXXVIII
«Pensa ch’io sarò morta».
     Il cor verrebbe teco,
nel tuo partir, signore,
s’egli fosse piú meco,
poi che con gli occhi tuoi mi prese Amore.
Dunque verranno teco i sospir miei,
che sol mi son restati
fidi compagni e grati,
e le voci e gli omei;
e, se vedi mancarti la lor scorta,
pensa ch’io sarò morta.
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