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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
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CIV
Notte d’amore.
O notte, a me piú chiara e piú beata
che i piú beati giorni ed i piú chiari,
notte degna da’ primi e da’ piú rari
ingegni esser, non pur da me, lodata;
tu de le gioie mie sola sei stata
fida ministra; tu tutti gli amari
de la mia vita hai fatto dolci e cari,
resomi in braccio lui che m’ha legata.
Sol mi mancò che non divenni allora
la fortunata Alcmena, a cui sté tanto
piú de l’usato a ritornar l’aurora.
Pur cosí bene io non potrò mai tanto
dir di te, notte candida, ch’ancora
da la materia non sia vinto il canto.
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