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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - CLVIII Rime d'amore - CLX

CLIX

È inferma: la febbre e l’amore l’uccideranno.

     Quella febre amorosa, che m’atterra
due anni e piú, e quel gravoso incarco
ch’io sento, poi ch’Amor mi prese al varco
di duo begli occhi, onde l’uscir mi serra,
     potea bastare a farmi andar sotterra,
lasciar lo spirto del suo corpo scarco,
senza voler ch’oltra i suoi strali e l’arco,
altra febre, altro mal mi fesse guerra.
     Padre del ciel, tu vedi in quante pene
questo misero spirto e questa scorza
a tormentare Amor e febre viene.
     Di queste febri o l’una o l’altra smorza,
ché due tanti nemici non sostiene
donna sí frale e di sí poca forza.

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