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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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CLV
S’augura di morire, prima ch’egli sia d’altra.
     Due anni e piú ha giá voltato il cielo,
ch’io restai presa a l’amoroso visco
per una beltá tal, che, dirlo ardisco,
simil mai non si vide in mortal velo:
     per questo io la divolgo, e non la celo,
e non mi pento, anzi glorio e gioisco;
e, se donna giamai gradí, gradisco
questa fiamma amorosa e questo gelo;
     e duolmi sol, se sará mai quell’ora,
che da me si disciolga e leghi altronde
la beltá ch’ogni cosa arde e inamora.
     E, se Morte a chi prega unqua risponde,
la prego che permetta, anzi ch’io mora,
che non vegga d’altrui l’amata fronde.
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