< Rime (Stampa) < Rime d'amore 
 
 
 
        
      | Questo testo è stato riletto e controllato. | 
Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
| ◄ | Rime d'amore - CXV | Rime d'amore - CXVII | ► | 
CXVI
Sullo stesso argomento.
     Lodate i chiari lumi, ove mirando
perdei me stessa, e quel bel viso umano,
da cui vibrò lo stral, mosse la mano
Amor, quando da me mi pose in bando.
     Lodate il valor vostro alto e mirando,
ch’al valor d’Alessandro è prossimano:
sallo il gran re, sallo il paese strano,
che di voi e di lui vanno parlando.
     Lodate il senno, a cui non è simíle
nel bel verde degli anni; e, quel che ’n carte
vedrò famoso, il vostro ingegno e stile.
     In me, signor, non è pur una parte,
che non sia tutta indegna e tutta vile,
per cui sí vaghe rime sieno sparte.
    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.