< Rime (Stampa) < Rime d'amore
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
◄ | Rime d'amore - CXXXVI | Rime d'amore - CXXXVIII | ► |
CXXXVII
Vadano a lui i suoi sospiri e dicano quant’ella soffre.
Prendete il volo tutti in quella parte,
ove sta chi può dar fine a’ miei mali
col raggio sol de’ lumi suoi fatali,
o sospir, o querele al vento sparte.
E con quanta eloquenzia e con quant’arte
vi detterá colui c’ha face e strali,
dite a la vita mia pietose quali
dí provo, quando egli da noi si parte.
E se con vostri umili modi adorni
potrete far pietoso il vago aspetto,
sí ch’a star oggimai con noi ritorni,
non tornate piú voi, ch’io non v’aspetto:
rimanetevi pur in que’ soggiorni,
e venga a me con lui gioia e diletto.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.