< Rime (Stampa) < Rime d'amore
Questo testo è stato riletto e controllato.
Rime d'amore - III Rime d'amore - V

IV

A lui, nascendo, gli astri diedero le loro grazie.

     Quando fu prima il mio signor concetto,
tutti i pianeti in ciel, tutte le stelle
gli dièr le grazie, e queste doti e quelle,
perch’ei fosse tra noi solo perfetto.
     Saturno diègli altezza d’intelletto;
Giove il cercar le cose degne e belle;
Marte appo lui fece ogn’altr’uomo imbelle;
Febo gli empi di stile e senno il petto;
     Vener gli dié bellezza e leggiadria;
eloquenzia Mercurio; ma la luna
lo fe’ gelato piú ch’io non vorria.
     Di queste tante e rare grazie ognuna
m’infiammò de la chiara fiamma mia,
e per agghiacciar lui restò quell’una.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.