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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - LXXIV Rime d'amore - LXXVI

LXXV

Cosí lo rivegga, prima di morire!

     Fa’ ch’io rivegga, Amor, anzi ch’io moia,
gli occhi, che di lontan chiamo e sospiro,
fuor de’ quai ciò ch’io veggio e ciò ch’io miro
con questi miei mi par tenebre e noia.
     Quante fiamme or vome Etna, arser giá Troia
in quell’incendio dispietato e diro,
a petto a le mie fiamme, al mio martiro,
son poco o nulla, anzi son pace e gioia.
     E, se ’l sol de le luci mie divine,
chi ’l crederia? tornando non lo smorza,
sento che ’l mio incendio è senza fine.
     Oh mirabil d’Amor e nova forza!
ché dove avien ch’un foco l’altro affine,
qui solo un foco l’altro vince e sforza.

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