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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - XCVIII Rime d'amore - C

XCIX

Invano attende il suo ritorno, o un messo fidato.

     Io pur aspetto, e non veggo che giunga
il mio signor o ’l suo fidato messo
al termin che da lui mi fu promesso:
lassa! ché ’l mio piacer troppo s’allunga.
     Ond’avien che temenza il cor mi punga,
che qualche intoppo non gli sia successo:
o ch’ei sol pensi in me quanto m’è presso,
e l’assenzia il suo cor da me disgiunga.
     Il che se fosse, io prego morte avara
che venga in vece sua, poi ch’ei non viene,
a trarmi fuor di téma e vita amara.
     Ma, se giusta cagion me lo ritiene,
io prego Amor, ch’ogni fosco rischiara,
ch’apra la via, ond’io vegga il mio bene.

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