< Rime (Stampa) < Rime d'amore
Questo testo è stato riletto e controllato.
Rime d'amore - XIX Rime d'amore - XXI

XX

Egli doma ogni cuore con la sua bellezza.

     Il bel, che fuor per gli occhi appare, e ’l vago
del mio signor e del suo dolce viso,
è tanto e tal, che fa restar conquiso
ognun che ’l mira, di gran lunga, e pago.
     Ma, se qual è un cervier occhio e mago,
potesse altri mirar intento e fiso
quel che fuor non si mostra, un paradiso
di meraviglie vi vedrebbe, un lago.
     E le donne non pur, ma gli animali,
l’erbe, le piante, l’onde, i venti e i sassi
farian arder d’amor gli occhi fatali.
     Quest’una grazia agli occhi miei sol dassi
in guiderdon di tanti e tanti mali,
per onde a tanto ben poggiando vassi.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.