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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - XXV Rime d'amore - XXVII

XXVI

Amare, piangere, cantare: è questo il suo destino.

     Arsi, piansi, cantai; piango, ardo e canto;
piangerò, arderò, canterò sempre
(fin che Morte o Fortuna o tempo stempre
a l’ingegno, occhi e cor, stil, foco e pianto)
     la bellezza, il valor e ’l senno a canto,
che ’n vaghe, sagge ed onorate tempre
Amor, natura e studio par che tempre
nel volto, petto e cor del lume santo;
     che, quando viene, e quando parte il sole,
la notte e ’l giorno ognor, la state e ’l verno,
tenebre e luce darmi e tôrmi suole,
     tanto con l’occhio fuor, con l’occhio interno,
agli atti suoi, ai modi, a le parole,
splendor, dolcezza e grazia ivi discerno.

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