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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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XXVII
Amore tormentoso e pur dolce.
     Altri mai foco, stral, prigione o nodo
sí vivo e acuto, e sí aspra e sí stretto
non arse, impiagò, tenne e strinse il petto,
quanto ’l mi’ ardente, acuto, acerba e sodo.
     Né qual io moro e nasco, e peno e godo,
mor’ altra e nasce, e pena ed ha diletto,
per fermo e vario e bello e crudo aspetto,
che ’n voci e ’n carte spesso accuso e lodo.
     Né furo ad altrui mai le gioie care,
quanto è a me, quando mi doglio e sfaccio,
mirando a le mie luci or fosche or chiare.
     Mi dorrá sol, se mi trarrá d’impaccio,
fin che potrò e viver ed amare,
lo stral e ’l foco e la prigione e ’l laccio.
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