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Gaspara Stampa - Rime (XVI secolo)
Rime d'amore - XXX Rime d'amore - XXXII

XXXI

Sullo stesso argomento.

     Chi non sa come dolce il cor si fura,
come dolce s’oblia ogni martíre,
come dolce s’acqueta ogni desire,
sí che di nulla piú l’alma si cura,
     venga, per sua rarissima ventura,
una sol volta voi, conte, ad udire,
quando solete cantando addolcire
la terra e ’l cielo e ciò che fe’ natura.
     Al suon vedrá degli amorosi accenti
farsi l’aere sereno ed arrestare
l’orgoglio l’acque, le tempeste e i venti.
     E, visto poi quel che potete fare,
crederá ben che tigri, orsi e serpenti
arrestasse anche Orfeo col suo cantare.

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