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Ai suoi parenti
Di Antonio Caetani contro Giulio Cesare Gonzaga - Risposta per le rime del Tassoni Ma il segretario suo, ch'era un baccello

XXIII

Ai suoi parenti.

     Parenti miei, s’alcun me n’è restato,
Dio vi dia bene e vi conservi sani:
ch’io per me dono la mia parte ai cani,
né vo’ mai piú che me ne sia parlato.
    Parenti ah! parenti eh! Sia pur frustato
chi vi crede: piú tosto i luterani,
piú tosto i turchi m’abbian ne le mani
ch’io mi fidi mai piú di parentato.
     Vo’ ben ch’a lo scontrarci per la via
ci facciamo l’un l’altro di berretta
e che ci diam del vostra signoria;
     ma dove l’interesse ci si metta,
ognun faccia da sé, col suo si stia:
e parenti a le forche; a dirla schietta,
 quest’è la mia ricetta,
e chi me ne riprende infra le genti
si possa imparentar coi miei parenti.

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