< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XLIII Sonetto XLV


SONETTO XLIV

Alzata al Ciel da quel solingo e raro
  Pensier, che sopra il corso uman mi spinge
  Veder mi parve il volto, che depinge
  Amor al cor, ma più splendente e chiaro.
E di veder sopra quei cerchi imparo,
  Come un solo voler li muove e cinge,
  Come una sola mano allarga e stringe
  Quanto piove fra noi di dolce e amaro.
L’ intelletto tra ’l lume, e le parole
  D’ un’ alta meraviglia sopragiunto,
  Fiso nel mio, non scorse il maggior Sole:
Perchè già al fin del desiderio giunto,
  Non sofferse la gloria, onde mi duole,
  Che ’l giunger, e ’l sparir fosse in un punto.

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