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Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
110. Ah! quale angue infernale, in questo seno
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110.
Si duole d’aver offeso la sua donna, come di gravissima colpa.
Ah! quale angue infernale, in questo seno
Serpendo, tanto in lui veneno accolse?
E chi formò le voci e chi disciolse
4A la mia folle ardita lingua il freno,
Sí che turbò Madonna e ’l bel sereno
De la sua luce in atra nebbia involse?
Quel ferro ch’Efialte al ciel rivolse
8Vinse il mio stile o pareggiollo almeno.
Or qual arena sí deserta o folto
Bosco sarà tra l’alpi ov’io m’invole
11Da la mia vista solitario e vago?
O come ardisco or di mirare il sole,
Se le bellezze sue sprezzai nel volto
14De la mia donna, quasi in propria imago?
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