< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto. |
Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
112. Queste or cortesi ed amorose lodi
◄ | 111 | 113 | ► |
112.
Dice ch’Amore è cagione de la incostanza de le sue passioni.
Queste or cortesi ed amorose lodi
De la mia donna, or duri aspri lamenti,
Mie voci no, ma son d’Amore accenti;
4Dunque incolpane Amore, o tu che l’odi.
Amor, che molti gira in vari modi
A la vita serena avversi venti,
Tra gli occhi miei bramosi e i suoi lucenti
8Mesce brame e temenze e sdegni ed odi.
Per questi, che ’l mio cor ne’ miei sospiri
Sparge quasi vapori, un sol turbato
11Veggio ne l’aria del bel viso oscura;
E chiamo instabil lei cangiand’io stato,
E la chiamo ver’ me spietata e dura
14Ove molle e pietosa altrui rimiri.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.