< Rime d'amore (Torquato Tasso)
Questo testo è incompleto. |
Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
114. Sdegno, debil guerrier, campione audace
◄ | 113 | 115 | ► |
114.
Parla col suo Sdegno confortandolo che si renda ad Amore.
Sdegno, debil guerrier, campione audace,
Tu me sotto arme rintuzzate e frali
Conduci in campo, ov’è d’orati strali
4Armato Amore e di celeste face.
Già si spezza il tuo ferro e già si sface
Qual vetro o gelo al ventilar de l’ali:
Che fia s’attendi il foco e l’immortali
8Saette? ah troppo incauto, ah chiedi pace!
Grido io mercé, tendo la man che langue,
Chino il ginocchio e porgo inerme il seno:
11Se pugna ei vuol, pugni per me pietade.
Ella palma n’acquisti o morte almeno,
Ché, se stilla di pianto al sen gli cade
14Fia vittoria il morir, trïonfo il sangue.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.