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12.
Mostra che la sua donna, benché fosse vestita in abito giovenile assai
leggiadro, non merita d’esser numerata tra le ninfe,
ma è piú tosto degna di celeste onore.
Mentre adorna costei di fiori e d’erba
Le rive e i campi, ogni tranquillo fonte
Parea dir mormorando: — A questa fronte
4Si raddolcisce il mio cristallo e serba.
Se non disdegna pur ninfa superba
Riposto seggio ove il sol poggi o smonte,
Ed ogni verde selva ogni erto monte
8Par che l’inviti a la stagion acerba. —
Ma sembrò voce uscir tra’ folti rami: —
Donna con sí gentile e caro sdegno
11Non è nata fra boschi o poggi ed acque;
Ma perché ’l mondo la conosca ed ami
Scesa è dal cielo in terra, e dove nacque
14Di sua bellezza onor celeste è degno. —